DOPO LA PRENOTAZIONE DELLA BARCA
Studia la zona dove si effettuerà la crociera in modo approfondito. Il consiglio è di comprare un buon portolano e altre guide.
Una settimana prima della crociera inizia ad abituarti e a verificare le previsioni meteo per il periodo scelto.
Prepara una rotta coerente con gli itinerari e il tempo previsto. Prepara il bagaglio in modo efficiente ed efficace e leggi il vademecum qui sotto.
Non dimenticare maschera e boccaglio, ti risparmieranno soldi e fatica se incroci le cime dei pescatori o altro.
Prepara una lista della cambusa adeguata e dai un’occhiata ai ristoranti della zona!
VADEMECUM DEL MARINAIO
Alcuni consigli su cosa portare:
Bagagli: In barca gli spazi sono ristretti e tutto ciò che è rigido non trova collocazioni, quindi borse, borsoni e zaini, morbidi, sono le valigie ideali
Abbigliamento: In mare, tendenzialmente, fa più freddo che a terra, il consiglio è di vestirsi a cipolla, naturalmente in funzione della stagione.
È sempre meglio portarsi un cambio completo, potrebbe diluviare, non dimenticate di portarvi un pile, cerata completa o giacca e calzoni tipo goretex,
Sarebbe bene avere anche guanti da barca, cappello, occhiali da sole e crema solare.
Scarpe da barca: ovviamente con suola di gomma, bianca o comunque chiara, stivali da barca, o con suola chiara, un paio di scarpe da usare a terra e scarpette per scogli, ciabatte per la vita sotto coperta. I tacchi a bordo sono assolutamente vietati
Biancheria: un asciugamano normale e uno piccolo, può essere messo intorno al collo per evitare di far entrare acqua quando, un sacco a pelo. Chi non volesse portarsi cuscino e federa è pregato di comunicarlo, perché vanno preparati, puliti e pagati a parte.
Personal care: In barca due cose sono preziose, l’acqua e la corrente e non vanno consumate/esaurite; molto utili possono essere shampoo marino e le confezioni di salviette umide. Per rinfrescarsi, specialmente in estate, è fantastico un nebulizzatore, tipo quelli che si usano per bagnare le piante, chi lo possiede è pregato di portarlo
Cambusa: porti, gasolio, cibi e bevande non sono compresi nei costi d’imbarco; se l’equipaggio è eterogeneo e meglio stabilire una cassa comune. Dovrebbero essere sufficienti 50/60 euro a testa, per un week-end, e 90/100 euro per la settimana, (salvo ristoranti champagne e aragoste). E’ indispensabile avere almeno 1,5 lt. di acqua a testa al giorno, possibilmente naturale, oltre ad altre bevande e una scorta di cibi secchi.
Chiunque avesse problemi tipo allergie, alimentari e non, o dovesse seguire diete particolari, per diabete o altro, è pregato d’informare, in anticipo, il comandante.
Il mal di mare
Il termine mal di mare e restrittivo, sarebbe più corretto chiamarlo mal di movimento. Infatti, colpisce, non solo in barca, ma anche in auto e, a volte, persino in treno o in aereo.
La Chinetosi, in gergo medico, può colpire chiunque, ma non deve umiliare nessuno, deve essere affrontata senza drammi e in modo positivo.
Anche i grandi navigatori, come Lord Nelson e il solitario Chichester ne hanno sofferto.
Vi sono almeno tre elementi che stimolano il mal di mare.
Il fattore principale è l’ iperstimolazione del Labirinto, data dal continuo cambiamento della postura e dal movimento, ritmico, del cambio di posizione rispetto al centro di gravità.
A questo si associano stimolazioni dovute allo stomaco che può essere troppo pieno, specie di liquido, o, al contrario, troppo vuoto.
Altri fattori sono gli sbalzi di temperatura e il sonno arretrato.
Esistono due tipi di mal di mare, quelli dati dal rollio e dal beccheggio che colpiscono alle prime uscite in barca o i primi giorni, passano con l’aumentare del tempo in mare e quello dato dall’accelerazione gravitazionale della barca quando si scende dalla cresta dell’onda.
Per quanto riguarda i rimedi sconsigliamo l’uso di farmaci; pillole, cerotti e simili. Ricordiamoci che contengono scopolamina e provocano sonnolenza e perdita di sensibilità. Se proprio se ne sente il bisogno mettersi un cerotto alcune ore prima dell’imbarco, il suo effetto tenderà a sparire tra il secondo ed il terzo giorno, ma nel frattempo il nostro labirinto si sarà adeguato al dondolio e probabilmente non soffriremo più.
Riteniamo sia più utile analizzare quei comportamenti che vanno evitati perché favoriscono l’insorgere del malessere.
Naturalmente la componente psicologica è essenziale, è accertato che chi si deve concentrare di più, per esempio governando il timone, è meno soggetto alla nausea.
Ai primi sintomi è bene avvisare gli altri e prendersi delle responsabilità per obbligarsi a distogliere la mente dal malessere.
Stare in piedi, sopra coperta, è meglio che stare seduti, il corpo tende a bilanciare gli squilibri causati dai movimenti. Andare sotto coperta è assolutamente sconsigliato.
E’ sempre sconsigliato uscire a stomaco vuoto, ma ancora peggio se lo stomaco è troppo pieno, magari di liquidi, alcolici, latte e caffè. Sono consigliati cibi secchi e leggeri (pane, cracker, biscotti ecc.). Per questo è bene che la cambusa ne preveda una quantità apparentemente eccessiva.